sabato 20 aprile 2013

hadashi de bara wo fume (recensione manga)


Calpestare le rose a piedi nudi
Sumi, è una ragazza povera, senza genitori con un fratello maggiore della peggior specie.
Eisuke fa il gigolò, pieno di debiti, scommettitore accanito e porta a casa dei piccoli orfanelli come se nulla fosse, ma che Sumi cura e vuol bene come fossero la sua famiglia.
Un giorno però, un creditore si fa avanti e minaccia di vendere i suoi fratellini,
Sumi disperata decide di vendere il suo corpo nel quartiere malfamato ma è proprio qui che la sua vita prenderà una piega... lussuosa:
incontra Souichirou, il tipico bello-ricco-arrogante che la compra e la sposa dietro ad una ragione: infatti solo in questo modo potrà usufruire del lascito del nonno.


Souichirou mette subito le mani avanti: tra loro c'è un contratto, soldi per l'apparenza, non c'è posto per l'amore.
Tipico affare a tre: Sumi prova qualcosa per Nozomu: il ricco principe dei sogni incontrato nella sua vita da povera, dolce e gentile che ricambia.
A suo marito sta più che bene, ma non sa che sarà proprio l'amore di Nozomu il vero, oscuro problema della storia.

Un manga amabile, da leggere:
1) Sumi sarà anche uno zerbino con gli occhi dolci (facilmente molestabile come quasi tutte le protagoniste degli shojo) ma questa ingenuità è perdonabile perché lei è piena di ottimi valori e una bontà d'animo che piegano anche il più scontroso dei personaggi.

2) L'autrice (Rinko Ueda) mette le cose in chiaro: l'amore non è solo buono, ma anche oscuro e malato, le varie liaison dei personaggi mostrano l'aspetto dell'amore che più si teme: la gelosia, soffocante, capace di terminare nel “o mia o di nessun altro”.

3) Mai credere all'apparenza sembra avvertire il manga: ciò che non piace non vuol dire che sia cattivo, ciò che piace molto spesso non è buono...

Begli i disegni, non troppo solitamente zuccherosi.
Personaggi buoni, con un avvincente background.
Non esente da colpi di scena, a partire dal significato sibillino del titolo.
Voto: 8 1/2






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lunedì 8 aprile 2013

Dire, fare, baciare (RealTime)



Ora che siamo in primavera, ecco che esce su Realtime un programma sfizioso ad hoc per la stagione: Dire, fare, baciare”.

Protagoniste del programma sono donne che si truccano, si vestono, si comportano in modo eccessivo e volgarotto, semi nude, con extension stile preistoria (Wilma aveva più classe) e truccate perennemente in stile discoteca hard.
Come Gemma (in arte Levi) che rinuncerebbe volentieri alla casa ma non ai litri di autoabbronzante che si mette o la “Principessa Tasmin” che è riuscita ad andare in discoteca indossando una mini e dello scotch nero giusto giusto per coprire le tette e vive sotto l'egida della convinzione del :
meno cose indossi e più ti guarderanno”
Verissimo. Vero anche che meno cose s'indossa e più si ha l'aria della sgualdrina.
Queste ragazze, vengono messe alla prova da Pod, una sorta di computer dai commenti pungenti che le mostra
A) dove vorrebbero portare loro gli uomini (cena, corsa di cani, pub)                            
B) se vorrebbero Baciarle, Sposarle, o Evitarle

Sondaggio shock eseguito ben due volte, prima e dopo il “ripristino della bellezza naturale”,
in cui Pod le cambia dalla testa ai piedi, creando per loro un look nuovo.
Le risposte? Beh, basta dire che prima della trasformazione la maggior parte degli uomini vorrebbe evitarle e al massimo portarle a una corsa di cani.

Moralina della storia? Ovviamente c'è: l'abito non fa il monaco, il cattivo gusto non implica l'essere delle poco di buono.
Attenti a giudicare.
Aspettiamo la versione italiana con Enzo e Carla. :-)

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