giovedì 29 agosto 2013

Come e perché (non) dare la paghetta ai figli



La paghetta l’hanno bene o male ricevuto tutti nella vita, chi più chi meno tutti hanno usufruito di quel piccolo “tesoro” personale che arrivava ogni settimana o fine mese.

Per i ragazzi di oggi che tutto chiedono e che tutto vogliono devono essere imposte nuove regole per dare valori ai soldi.
 
  1. Il MOTIVO: perché si da la paghetta ai figli? Risposta: perché aiutano a casa. Non c’è niente di più sbagliato che pagare il figlio perché metta a posto la sua stanza ( e non solo), DEVE metterla a posto comunque, perché è ANCHE casa sua. Il motivo è che possa spendergli a scuola per la ricreazione o fuori con gli amici per prendersi qualcosa da mangiare            Oppure se gli conserva per comprarsi qualcosa di speciale.
  1. QUANTO: quanto? QB. Quanto basta. Dipende dalla frequenza, se è a settimana 5 €, al mese 15€, ricordate questo: i soldi non bastano mai. Se anche deste 60 € al mese arriverebbe un punto in cui anche non andranno più bene e allora quei 60 vorrebbero diventare dei 100€.                  
  2. NIENTE ANTICIPI: fissate una data, che sia il weekend, le idi, fine mese poco importa, siate inflessibili, devono sapere che i soldi che date loro sono solo un accessorio, non siete un bancomat, meno sarete flessibili più impareranno a risparmiare e a comprare quello che serve veramente. E ricordate che se cedete una volta cederete per sempre e i figli sono volpi, se ne approfittano. Sempre.                                                                                                                        
  3. L’AUMENTO TORMENTO: tutti chiedono l’aumento. C’è poco da fare, cosa fare quando ad un figlio non basta più quello che date?                                                                                          - Non si aumenta per premio, solo per necessità, ovvero poco importa se è bravo, educato e vi porta a casa i 10 + da scuola, deve essere sempre e comunque bravo, educato e un buon studente. A un ragazzo di 17 anni serviranno più soldi di uno di 13, quindi contate un aumento quando andrà alle superiori.                                                                                                            -  Aumenti annuali forse: ma solo per le paghette mensili: mettete caso che date ai figli 15 euro al mese (che bastano e avanzano), con un aumento di 2 euro all’anno, in tre anni, date loro 21 euro al mese, 252 euro l’anno, quasi una tassa d’iscrizione. Vedete voi.                                   - Non fate le bizze: fissato il quanto, non si aumenta e non si diminuisce per volere vostro o dei figli, deve rimanere regola, legge, abitudine, perché se aumentate e diminuite “a onda” finisce che destabilizzate i figli e permettete loro di avere una buona scusa per avere un aumento perenne.                                                                                                                            - Non cedete voi: voi avete deciso e voi e solo voi deciderete, quelle facce da poker e le lacrime di coccodrillo non valgono niente paragonate all’educazione e al valore dei soldi che volete inculcare loro. Volete che crescano bene? Siate delle rocce, dovete sempre essere il loro punto di riferimento.
  1. SE non potete, pochi sensi di colpa: al diavolo i soldi, se avete un salario minimo che senso ha sventrarvi il portafoglio per regalare i soldi ai figli? Vi capiscono, sanno i problemi che avete. Potete invece della paghetta fare un regalo in denaro di tanto in tanto, a sorpresa, li farete felici comunque.                                                                                                                                                              
  2. Toglietela : una delle punizioni più frequenti, oltre ad impedire i figli di uscire di casa è togliere la paghetta, è come tirare un pesce fuori dall’acqua e guardarlo annaspare. Se l’avete tolta per settimane o un mese, non si torna indietro. Educare è anche punire se necessario e repetita iuvant: cedere una volta cedere per sempre.




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martedì 20 agosto 2013

Il via libera al matrimoio Star Wars


Non sarebbe forte che voi (donne/uomini) abbiate sempre sognato un matrimonio come quello di Hope e Liam (Beautiful), a Polignano, sulla spiaggia, li aquiloni, con la gente del posto che canta “nel blu dipinto di blu” e il vostro partner di punto in bianco vi dice che vuole un matrimonio Jedi?
È quello che potrebbe succedere tra qualche anno in Scozia, dato che la Chiesa libera scozzese ha emesso un disegno di legge per legalizzare le unioni civili per “credenze di gruppo”, i Cavalieri dello Jedi ne sono un esempio.
La notizia è davvero forte, questa religione alternativa non è mica per pochi, 177 mila adepti contro gli 80 mila della Chiesa Maradoniana,
Oltretutto invece delle classiche promesse dovreste recitare queste parole:
In forze delle tenebre e le forze di luce, ovunque tu vada e qualsiasi cosa tu ti trovi ad affrontare, prometti di condividere la tua vita in matrimonio con * Jedi?
Beh, se guardando “La guerra delle spose” (Realtime) inorridivate per i matrimoni-famolo strano per tema Biancaneve, Halloween con vampiri e bare annesse, Fate, rosa e brillantini dappertutto potreste convogliare a nozze guardando una foto di Maradona e pregando di non andare fuori gioco.
Sul serio.
E allora donne e uomini tradizionalisti preparatevi e....passate al lato oscuro della forza :-)



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sabato 17 agosto 2013

Desire Climax (recensione)



Voto 6- -
Perché comincio già dal voto?
Perché il manga è brutto e bello allo stesso tempo. C'è poco da fare, molto da dire.
 
Protagonista Mio Omori, ragazza di famiglia povera, senza padre, una madre ammalata e un fratellino da accudire , incontra per caso Shoei, un ruvido Principe con la “p” maiuscola, che la prende come cameriera nella casa di famiglia.
Inutile dire che c'è dell'attrazione tra i due, come è inutile dire che Mio sale di livello a casa dei Jinnai, da cameriera a balia del Principe, con i dovuti problemi dato che lui la desidera, incredibile, tra l'altro quanto sia abile nello slacciare i vestiti. Di lei.
In questo shojo tutti nascondono qualcosa: Mioha perso parte della memoria con un passato che la accomuna a Shoei, la madre sembra sapere e nascondere molto più di quanto sembri, mentre il dolce fratellino non è poi così dolce e ingenuo come sembra.

Desiderio è il nome adatto per questo manga, non solo perché il Principe è il tipico molestatore presente in molti shojo e “” non manca mai di cadere per terra e di essere assalita nei posti più improbabili, da tutto e da tutti.

Ma anche perché è il filo conduttore della storia: desiderio fisico e mentale, per quanto la protagonista sia inutile e facilmente molestabile, i colpi di scena non mancano, scandalosi fino all'inverosimile (degni di Beautiful), questo è proprio uno di quei manga idioti ma che però invogliano costantemente il lettore a leggere, almeno per sapere come va a finire.

Perché da leggere:

- la trama è avvincente, è vero che dopo la 4° volta che Shoei sottomette la protagonista cadono le braccia, ma splendidi sono i colpi di scena: dark, traumatizzanti, folli, al limite della malattia.
- i disegni sono passabili, l'ambiente non è quasi mai inglobato nelle scene.
- se vi piacciono le protagoniste insulse, che non guidano mai la storia, che viene portata avanti dagli altri personaggi.

Perché da non leggere:

Se vi piacciono le storie più soft, senza intermezzi sessuali, ma solo con romantiche allusioni.

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giovedì 8 agosto 2013

watashi ni xx shinasai (recensione)


Cosa fanno delle buone scrittrici che devono narrare una storia d'amore ma che non hanno mai provato i frutti dell'amore fisico?


Beh, si può fare finta di sapere e scrivere comunque oppure ricattare il belloccio di turno e chiedergli anzi ordinarli di fare tutto quello che volete.

È quello che deve aver pensato Yukina, in arte Yupina, scrittrice di “light novel”, novelle da cellulare (i giappo sono mitici qualunque cosa facciano )
Questa non è la tipica protagonista zuccherosa degli shojo, Yukina si presenta come una manipolatrice bastarda, che spaventa compagni e professori con quel suo sguardo freddo da dietro gli occhiali.

Emarginata, fredda, ingenua, talvolta dolce, mette al primo posto il suo racconto, ma quando le sue lettrici si lamentano che nelle sue storie non c'è amore, decide di servirsi del nuovo arrivato Shigure, bello, simpatico e diligente da fuori quanto scabroso nella realtà.
Shigure finisce nella trappola di Yukina ed è costretto ad eseguire via via dei compiti, come “toccarle le mani”, “morderla”, “trattala come una principessa”, insomma una sorta di contratto di lavoro dove non è permesso innamorarsi.
Cosa succede quando ad “aiutarla” arriva anche il suo dolce cuginetto Akira? S'innamorerà di uno dei due?

Manga per chi non vuole farsi sbattere in faccia la classica storiaccola d'amore, anche perché tutto ciò che succede a Yupina con Shigure e Akira viene scritto fedelmente nella sua novel.

Perché leggere il manga:
1) la storia si fa via via sempre più interessante con una buona caratterizzazione dei personaggi che acquistano una piacevole profondità
2) niente amori zuccherosi e cuoricini che fuoriescono dagli occhi, l'amore è studiato e analizzato non per essere sentito ma capito.
Ricorda “Hadashi de bara wo fume” dal sapore retrò e dark (da darci un'occhiata).
3) non è monotono, né pieno di quei drammoni e aut aut che si ritrovano negli shojo, anzi è comico non solo perché, per una volta, abbiamo un personaggio che muove la vicenda, invece di esserne sottomesso, ma anche perché ci ritroviamo nella testa ingenua-fredda-dolce di una manipolatrice bastarda ma che in realtà forse non è?
4) i disegni sono belli, mancano li sfondi, il disegno è più incentrato sugli sguardi e sui protagonisti che sull'ambiente.
5)buon colpi di scena

Voto: 7 1/2
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