giovedì 31 gennaio 2013

Meru Puri recensione

[ Manga di Hino Matsuri, autrice del più interessante e seguito Vampire Knight]



Protagonista è Airi, una ragazzina 15cenne che vuole un futuro da sogni tipo “la casa nella prateria” con un bacio, un matrimonio e un marito dei sogni.
Ma questa mielosa visione viene interrotta quando un bambino dalle vesti asiatiche piomba nella sua vita.
Particolarità di Alam (8 anni) è che è un principe del mondo di Aster, al buio di trasforma in un bel ragazzo e solo col “bacio della vergine” (quale novità…) può trasformarsi nella sua forma normale.
Naturalmente porta con sé un’infinità di problemi legati alla magia, vecchie storie di traditrici
e Airi si ritrova in un “harem” di bellissimi ragazzi e intrighi che non faranno altro che complicarle la vita.

Estremamente AMBIGUO.
Primo perché parla di un amore tra una quindicenne e un bambino di otto anni, estremamente precoce, che quando diventa adulto si comporta come un diciassettenne in piena tempesta ormonale.
Ma ad un manga si perdonano anche certe trame (alla Demi Moore e relativo toy boy)

La pecca principale, da cui poi derivano tutte le altre, sta nella cortezza del manga, la trama in sé sarebbe stata magnifica, ma in poco spazio (cartaceo) l’autrice ha messo tutto e di più, facendo diventare la storia terribilmente elementare e ingenua nella creazione dei nomi, si veda “regno della magia”, “leggendaria maghetta”, “grande mago” e nelle scene e i dialoghi privi della profondità necessaria per coinvolgere il lettore.
Anche perché l'unico personaggio privo di spessore è proprio la protagonista. 
Tra le poche cose che si salvano ci sono le sotto trame (che danno un senso alla storia, molto tardivamente però), i disegni dei personaggi principali, molto belli e le spiegazioni laterali delle vicende scritte dall’autrice, si veda il titolo “Meru Puri” che le fa pensare a “un cucciolo che si rotola nell’erba”.

Ingenuo.
Un buon manga mancato.
Voto: 5/6


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Extreme Makeover Marcuzzi edition


Marcuzzi alla riscossa, abbandonato quell’occhio onniveggente del Grande Fratello, la conduttrice dall’intestino regolare ha optato per un programma dai toni tristi e malconci.
Malconci come le case e le vite delle famiglie (2 in totale) che la squadra di Extreme Makeover è andata ad aiutare.
Programma di successo in America,  non a caso anche qui: la prima puntata (23 gennaio) è stata seguita da ben  4.575.000 telespettatori e uno share del 15,99%.

La versione italiana è identica a quella americana, 7 sono i giorni in cui viene “regalata” la nuova casa alla famiglia, e naturalmente volontari a go go, tutto  identico salvo per i toni malinconici e sfumati tipici delle rivisitazioni italiane, la famiglia che soffre (e soffre veramente), la casa mal funzionante, le lacrime e la voce rotta della Marcuzzi.
Dall’altra parte dell’oceano invece c’è sempre un’aria di un divertimento scherzoso, creato ad hoc per la televisione, quasi come se il problema della famiglia fosse in realtà parte della sceneggiatura,
nella versione italiana invece la realtà, quella nuda e cruda fatta di leggi, rifiuti e sacrifici spicca fuori da ogni pixel.

Due sole puntate registrate, ieri l’ultima con la famiglia Russillo, un tentativo di vedere se ci sarebbe stato o meno l’apprezzamento da parte del pubblico.
Speriamo in altre future puntate.
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martedì 22 gennaio 2013

Corona in fuga, fretta e furia.... a Santo Domingo


Fuggiasco, irreperibile, latitante (dal lat. latere ovvero stare nascosto) sparito nel nulla e dall’interesse generale di tutti, soprattutto della polizia e dell’interpol ( ve lo ricordate Zazà, l’ispettore Zenigata?)
e Corona, al pari di Lupin e da bravo Bad Boy qual è, sembra si sia dileguato nel nulla,
lasciando di sé solo l’account facebook, una serie interminabile di ex, la corona da “Re dei paparazzi” e tanti scandali che lo hanno portato dentro un immenso vortice mediatico.

Dice qualcuno di averlo visto a Santo Domingo, tra un po’ e ci scommetterei la mano, cominceranno a vederlo in tutto il mondo e pure nello stesso momento  giusto per ridersela degli investigatori-segugi che stanno puntando anche al Portogallo, Spagna e Francia, dove abiterebbero certi conoscenti di Corona.

 Ora la sua condanna è arrivata a 7 anni e se i 5 (di prima) gli sembravano pochi, 7 è quasi un decennio, troppo tardi per costituirsi, amici e parenti non gli consigliano altro (figuriamoci)
Ma come? Dopo un fuggi fuggi tale, Corona non vorrà mica farsi beccare come un ladruncolo qualsiasi?.
Sembra di essere entrati in una fiction, dove il protagonista, che non è ahimè l’eroe, scappa abilmente, peccato che Corona non sia un’adorabile canaglia, ma solo un mero paparazzo e un degenere ricattatore

E se da una parte lo si vorrebbe vedere dietro una cella a imparare la lezione, dall’altro vorremmo che questa sua stranissima epopea continuasse solo per farci divertire e tenere con il fiato sospeso…   giusto ancora un po’.
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martedì 8 gennaio 2013

"Complotto" contro Monti, lista attacchi



Le elezioni si avvicinano. Gli scontri si fanno sempre più duri, le battutacce e l’ironia alle stelle quanto i discorsi preparati a puntino e in mezzo in questo ambaradan solitario vaga il
Professore/ premier uscente, il “leaderino” del suo centrino in berlusconiana definizione.

 Sfortunatamente per il Prof, un suo piede è in quella sua ripida salita e l’altro è nella fossa.
Fossa scavata allegramente non solo dagli avversari, in primis Berlusconi, ma anche dai media,
che si sono rivelati molto più che di parte e hanno trasformato il Prof in un punchigball mediatico.
Il Prof, osannato all’inizio della sua carriera da Premier, come salvatore, come l’anti Berlusconi, il politico senza scaldali, il Super Mario, fino a  quando non si è arrivati alla fine del governo, allora tutti i partiti si “sono accorti” che il governo stava sbagliando e si sono messi a bersagliarlo.

No? Qualsiasi cosa lui dica diventa scaldalo :
dalla coniazione della “salita” in politica,  al fatto che dica che “Brunetta è un professore di una certa statura accademica”.

Gli attacchi al Premier dimissionario si moltiplicano  a vista d’occhio, lui, il professore costretto a diventare il malvagio tassatore che prende i cittadini per le caviglie e scuote per cavarne fino all’ultimo centesimo.
Attacchi di pessimo gusto contro le battute del Professore, battute che si fanno e che è lecito fare durante una campagna elettorale
Ecco una variegata serie di attacchi :

 “«Sorrido alle sue battutacce, vedo che la politica non fa per lui e la politica è una cosa seria che non si inventa»” (Brunetta)

«Inizio seriamente a dubitare della capacità di giudizio del presidente del Consiglio Monti. (Berlusconi)

“un campione della "razza padrona” (Vendola)

 “ il programma del Professore  è come "i Penitenziali" del Medioevo  (…)  I penitenziali facevano l'autoflagellazione. Questi non fanno auto-flagellazione. Questi flagellano gli altri.  (Vendola)

 “è importante che il voto si concentri o nel Pd o nel Pdl, perché poi gli altri piccoli partiti agiscono (….) per gli interessi del loro piccolo leader(Berlusconi, chissà di chi parla...)

 "Cade il governo e cala lo spread. Ma le dimissioni di Monti non dovevano impaurire i mercati? E' successo il contrario" – twitterata di Angelino Alfano

 -I professori sono lontani dalla realtà che guardano dal buco della serratura mentre hanno lo stipendio sicuro e non conoscono le difficoltà che ha un’impresa (Berlusconi)

E INFINE:

- «Monti, non ha più credibilità>: famoso mantra di Berlusconi, evidentemente deluso, come un bambino a cui tolgono le caramelle, dal professore che aveva promesso di non fermarsi.

Perla di infinita saggezza berlusconiana, che però ha dimenticato, giusto un anno fa,  al vertice UE di Bruxelles, i risolini e le occhiate scambiate dalla Merkel e Sarkò alla domanda sul premier (di allora) Berlusconi.  

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