La vostra collega di lavoro vi ha rubato il progetto, l'unico progetto per cui vi sentivate essere venute al mondo? Il condomino, che odiate a morte, ha distrutto “incidentalmente” con l'ape car il vostro splendido giardino di orchidee costate un occhio della testa? Volevate quel vestito rosso per cui avete sofferto mesi a mangiare “Special Key” e la vostra amica ve l'ha soffiato da sotto il naso con un sorriso innocente?
Ira funesta.
MA (!) se è vero che in certi casi la rabbia ci vuole e ci sta, è vero anche che ci sono persone che “abusano” della tendenza a lasciarsi prendere dalla situazione, per non dire che hanno IL caratteraccio.
Ora, è vero che arrabbiarsi è parte di noi, ma è inutile se
A) non siete il pelide Achille dall'ira funesta
B) se siete inclini ad arrabbiarvi spesso
Arrabbiarsi significa stare in tensione che è uguale al peggioramento fisico- mentale
Cosa fare dunque per arrabbiarsi ma non troppo?
- Inspirare ma non troppo, se respirate come vi consigliano tutti, allora perderete quella forza necessaria per mostrare il vostro disappunto, mettiamola così : se dovete far notare un errore a qualcuno non direte : "hai quasi distrutto tre mesi del mio lavoro, ma fa niente...", sarà più efficace qualcosa come: " brutto imbecille hai quasi disintegrato il lavoro di una vita per il quale sentivo di essere stato messo al mondo!!!"
- Ragionare: nei due nanosecondi che precedono lo scoppio provate a pensare a questo: ciò che quella persona mi ha fatto è trascurabile perché mi irrita e basta o è una cosa totalmente imperdonabile. Attenti, non fate i furbi, “imperdonabile” non è per esempio che vi ha rubato il posto a sedere vicino alla finestra, imperdonabili sono altri tipi di errori. Molte volte confondiamo l'irritazione per rabbia. Ci irrita, per esempio, se qualcuno fa suonare la penna a scatto o se si siede sul nostro posto preferito o se mangiucchia le matite o se si dimenticano il nostro compleanno.
Fare una scenata per questi motivi è... da stupidi
- Bene, avete scelto quale dei due casi è il vostro? Allora, caso 2: alleviate la rabbia mostrandovi frustrati della situazione usando frasi come : “non posso posso credere che tu l'abbia fatto...” o “mi fai davvero pena per quello che hai fatto”, dovete mostrare con tutta la vostra forza quanto disgustoso e idiota sia stata l'azione di chi avete di fronte. VOI siete la vittima, siete offesi, stupiti e delusi e loro devono capirlo. Usare le parole invece della rabbia non è da deboli : VOI dovete trattenere la vera rabbia, quella pericolosa che vi annebbia (letteralmente) la vista e che vi potrebbe portare a fare del male per esempio, pur non volendolo.
- Se riuscirete a parlare come si deve (ah, non siate calmi, usate un minimo del vostro risentimento per dare peso alle vostre parole) riuscirete a comunicare il VOSTRO MESSAGGIO, sortirete qualche effetto meglio di quanto non avreste ottenuto arrabbiandovi e basta. Ma se comunque chi vi sta davanti se ne frega altamente, tagliate la corda. Sì, esatto, in senso letterale, perché significa che il vostro interlocutore è un gonzo (è il termine più gentile che ho trovato) e quindi o non capisce o non vuole capire. Comunque se tagliate di netto, temporaneamente, i rapporti con questa persona, quest'ultima si accorgerà, non dico dell'errore, che qualcosa non va e che effettivamente il suo gesto vi ha causato grande dispiacere. Può sembrare un'azione esagerata, ma non è così perché se a parole nessuno capisce allora ci si intenderà con i fatti, ma attenti, tagliare con qualcuno vuol dire:
- non parlargli più
- non telefonargli
- non prendere il caffè insieme
- vivere nell'indifferenza totale verso lui
Ovviamente non dico di tagliare i ponti per sempre, sarebbe troppo da telenovelas e non porterebbe a nulla, a meno che non siate di fronte a un'ingiuria imperdonabile.
Vedrete che se per quel qualcuno eravate cari cercherà di rimettere di riallacciare i rapporti con voi.
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