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domenica 8 maggio 2016

Owari No Seraph | anime recensione


In un mondo dove gli esseri umani adulti sono stati quasi tutti sterminati da un virus, i vampiri hanno messo larga parte dei bambini in città sotterranee per berne il sangue. Qui in un orfanotrofio, Yuichiro e Mika sono due ragazzi legati da una profonda amicizia che decidono di scappare assieme agli altri bambini, ma vengono scoperti e uccisi. Tutti tranne Yu che riesce a uscire nel mondo esterno. Yu da quel momento deciderà di diventare un soldato per combattere i vampiri e vendicarsi così della morte della sua ‘famiglia’.


Personalmente l’anime mi piace in maniera moderata. È rivolto a un pubblico di giovani che cercano un’anime poco impegnativo.

La storia di Owari No Seraph è interessante. Siamo un’epoca dove l’umanità è stata attaccata da un nemico superiore ed è stata costretta in larga parte a diventare il nutrimento per i vampiri, che vedono gli umani come bestiame. Viene affrontata negli ultimi episodi della prima stagione (e nella seconda) anche l’idea tra chi vampiro e uomo sia più mostro. Purtroppo la storia non tiene conto di questi temi forti e non s’impegna a creare un’atmosfera drammatica che coinvolga meglio lo spettatore, il monito e l’avvertimento profetico per la cupidigia dell’essere umano viene messo alla gogna nella storia, ma non in maniera convincente.


Owari No Seraph è pieno di morale, di buonismo e di ovvietà sul bene e sul male che sarebbero capaci di far salire la glicemia a chiunque. È soft e confuso. Perfino nelle battaglie, voglio dire, chi manderebbe mai in battaglia dei ragazzini? Oltretutto con delle strategie militari pari al nulla.
Senza spoilerare nulla, diciamo solo che la trama iniziale è molto bella in sé, ma nel corso degli eventi sembra voler dare troppo allo spettatore e finisce così con lo sbandare. Ci sono elementi verso la fine delle due stagioni così surreali che non si capisce se siano lì solo per fare una gran scena (scelta non condivisibile) o se abbiano un proprio motivo d’esistere.


Quote rosa:
Un piccolo dispetto che ha fatto Owari No Seraph è stato quello di mettere in secondo piano la forza delle donne. Le due protagoniste principali Shinoa e Mitsuba, che si suppone essere molto più forti dei ragazzi (che hanno appena appena imparato a usare le armi demoniache) combattono nella stessa maniera dei novellini e si lasciano andare in gridolini e occhioni e si sacrificano come la più inutile delle stereo-protagoniste degli shojo.
E sono così anche molte delle altre combattenti e la cosa mi rattrista non poco, purtroppo non c’è nessuna che sia veramente cazzutissima come Mikasa di Attack On Titan.
I personaggi femminili in generale, sembrano incarnare la debolezza dei sentimenti nel bene e nel male ma in Owari No Seraph c’è una banalizzazione delle emozioni che quasi disturba.


Plus, conclusione

Guardate questo anime perché:
- state cercando un anime con i vampiri
- state cercando un anime bello con ragazzi belli e qui c’è l’imbarazzo della scelta
- state cercando un anime bishounen, fantasy, con azione, drammatico

Consigliato. :-3 naturalmente, se vi piace shippare coppie di uomini etero l’anime fa proprio per voi. 
Voto per Owari no Seraph : 7
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venerdì 29 aprile 2016

Death Parade - anime recensione


Di solito quando si muore si va in paradiso all’inferno, ma quando accade che due persone muoiano contemporaneamente queste arrivano al Quindecim, un bar dove devono partecipare ad una partita mettendo in gioco le loro vite. Solo in questo modo potranno essere giudicati per essere diretti nel vuoto o nella reincarnazione.




Il tema di questo breve anime, composto da soli 12 episodi, è la morte. 

Ogni episodio porta a galla diversi tipi di morte e tutto l’agglomerato di sensazioni legati a essa. L’idea della duplicità ‘vuoto-reincarnazione’ mi entusiasta moderatamente.
La prima idea che dona l’aspetto drammatico all’anime sono i giudici, che per giudicare i morti sono costretti a tirar fuori l’oscurità nell’animo dei giocatori, per potergli giudicare. Questo ‘gioco’ da la possibilità anche a chi guarda di sentirsi partecipe al giudizio, perché cerca di capire chi sia il vero cattivo tra i due giocatori.


La prima pecca di quest’anime è certamente la sua non sfumatura dark. Come in Rampo Kitan: Game of Laplace, tratta certamente di temi che sfiorano il mistero e sono cruenti a loro modo, ma certi accorgimenti fanno sì che l’angoscia e l’inquietudine che ci darebbe un episodio viene smorzata.
Death Parade è soft dark, è cruente ma non troppo, regala inquietudine ma poco dopo ti rassicura, insomma non si capisce a che pubblico sia rivolto.

Un’altra pecca su tutte di quest’anime è la brevità della storia. Dodici episodi sono pochissimi ma sono abbastanza per come è impostata la breve macro-storia. Avrebbe potuto essere un ottimo anime se la storia fosse stata arricchita con qualche mistero e azione in più. Tutto sommato Death Parade colpisce al cuore di chi guarda con storie strappalacrime e questa impostazione e logica degli episodi non può farlo andare lontano, se non con degli OVA.




Ultima cosa, in Death Parade l’avvertimento del ‘memento mori’, cioè del ricordati che devi morire, è presente in ogni sua parte. Al di là che le storie raccontate dagli episodi lascino un segno o meno nello spettatore, è difficile non lasciarsi trasportare dalle vicende dei personaggi e dai loro errori, se vogliamo peccati, commessi in vita. Non si può dopo un episodio di Death Parade non sentire una voce che ti dice ‘memento mori’, ‘non buttare la tua vita’ e ancora ‘vivi’, ‘vivi appieno la vita’ e cose così.

Death Parade voto: 7
E fangirliamo con Decim.



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venerdì 25 marzo 2016

Erased - La città in cui io non ci sono


Satorou Fujinuma, ventinove anni, aspirante mangaka che non riesce a esprimere il suo talento, possiede la capacità di prevedere le morti altrui e di ritornare indietro nel tempo per evitare che avvengano. Ma il giorno in cui viene accusato di omicidio, il suo potere scatta e lo fa tornare indietro nel tempo a quando era solo un bambino, per rivivere e riscoprire la morte di qualcuno che l'ha segnato nel profondo.

  • Ci sono moltissimi elementi che fanno di quest'anime uno dei più belli mai visti. A partire da personaggi placidi e una realtà convincente dove l'elemento magico s'insinua senza dare sospetto.
  • La misteriosa capacità di Satorou che non si può definire né dono e né maledizione, è una sorta di conseguenza di una qualche legge del contrappasso che governa il mondo delle fiction. L'idea di dare a un essere umano la capacità di tornare indietro nel tempo per correggere i propri errori è inquietante, potente e magnifica. Chi non vorrebbe interrompere il flusso lineare della propria vita per cambiarla in qualche punto del passato?

Ma è proprio questo dono/maledizione che rende questo thriller così sofferente e angosciante, con momenti di intense emozioni in cui s'intervallano suspence, paura, amore e coraggio ingenuo.
Ogni tassello della storia si unisce con l'altro in silenzio, senza interrompere la fluidità del racconto e la stessa cosa vale per i personaggi. È un racconto ben fatto, semplice e che lascia chi lo guarda stupefatto e con la voglia di continuare a guardarlo.



  • Questo è il secondo anime in cui vedo l'utilizzo del salto temporale. Il primo l'ho incontrato in Puella Magi Madoka Magica, che a dispetto della colorata copertina kawaii, nasconde un universo di dolore da cui non si scappa nemmeno con il finale di stagione. Se volete in entrambi i casi è come leggere le 'Idi di Marzo' di Manfredi, dove i due complotti, uno per uccidere Cesare e l'altro per salvarlo, a dispetto di qualunque tentativo si faccia vanno nella stessa ineluttabile direzione, ovvero la morte dell'Imperatore.
Voto: 9

second season please. 
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martedì 2 febbraio 2016

Assassination Classroom


La terra è in pericolo, una creatura misteriosa è atterrata sul pianeta dopo aver distrutto parzialmente la Luna, quello che vuole questo nemico è di essere ucciso entro un anno da un gruppo di ragazzini.
Lui è Koro Sensei, una creatura misteriosa, super gialla a forma di polipo che nell'anno seguente farà da insegnante a una classe speciale, la 3E, ovvero la End Class, i cui componenti sono gli studenti peggiori e/o violenti della scuola.



Il plot di ogni puntata prevede un focus su uno studente con Koro Sensei che lo aiuta. Il tutto è terribilmente metaforico, non si può naturalmente non collegare l'obbiettivo di uccidere il loro professore, con quello di migliorare negli studi, nella propria autostima e uscire da quella classe.
Ma al di là di questa scontatezza rimangono certi misteri, in primis su Koro Sensei, che si spera non deludano le aspettative. Questo manga ci rivela in modo palese che al di la delle apparenze, c'è molto di più. Dei ragazzi bollati come incapaci e messi in una certa categoria, mostrano di avere delle doti e un carattere eccezionali.
Questo è il tipo di storia irreale in cui non bisogna fare altro che lasciarsi trascinare, se no certe situazioni finiscono per apparire assurde. Del tipo, come possono dei ragazzi essere contenti di uccidere il loro professore a cui sono legati? E, che ne sarà di questi ragazzini, addestrati come killer, nel loro prossimo futuro? L'anime su questo tema prende la piega del 'chi se ne importa' e va bene, visto che è la comicità a farne da padrone.

Voto: 8-


Ps. Nagisa è così carinooo, ♪─O(≧∇≦)O─♪ sembra una ragazza !
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mercoledì 16 dicembre 2015

Attack on Titan anime - manga recensione




La curiosità su quest'anime mi è venuta perché la mia bacheca facebook era piena di post (x la maggior parte di Tokyo Otaku Mode) su di esso. Poi quando ho scoperto che Rai 4 stava per mandarlo in onda ogni giovedì alle 11.40 ho colto l'occasione.

In un medioevo alternativo, l'umanità è stata ridotta all'osso dalla comparsa di un nemico letale: i Giganti. Gli ultimi superstiti si sono rifugiati in tre enormi cinte murarie concentriche: il Wall Maria, il Wall Rose e il muro più interno, il Wall Sina. Ma quando un gigante colossale riesce a far breccia nel muro più esterno, i giganti riescono a entrare e a divorare la maggior parte della popolazione. Uno dei tanti morti, è Trisha, la madre di Eren Yaeger che comincerà la sua battaglia contro questi mostri.

Come trama è travolgente. Non troppo complessa, colpi di scena avvincenti.
 La storia parte con l'arruolamento di Eren e dei suoi amici Mikasa (sorella adottiva) e Armin Arlet. Ogni episodio è pervaso da un forte senso d'inquietudine sia per via di questo nemico naturale quasi invincibile sia perché di personaggi ne muoiono come mosche.






Sappiatelo se volete iniziare il manga, all'inizio è brutto, nel senso dei disegni. Poi mano a mano dei capitoli il mangaka migliora a vista d'occhio, sembra diventare consapevole della varietà di scene possibili, migliorano i volti dei personaggi, il tipo d'espressione (anche se di tanto in tanto certe sono così drammaticamente buffe) migliora la capacità di dare emozione alla scena e i combattimenti diventano spettacolari.
Migliora. Punto.

ps.
Visto che ho preso la fissa per snk, ho letto il manga, letto lo spin off (Birth of Levi), visto gli OVA e ho anche guardato le prime due puntate di Attack on Titan Junion High.......
che è particolarmente adorabile e ora devo collezionare quanti più gadjet possibili di Levi Heichou <3 <3











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martedì 5 agosto 2014

Sekai ichi Hatsukoi manga recensione


Il miglior primo amore del mondo”
Questo manga è favoloso, perché racconta i retroscena del mondo dei manga, dalla creazione, all'editing, alla stampa. E quindi, ci troviamo di fronte finalmente ad un'ambientazione che non è scolastica, dove la comicità prende il sopravvento nell'ambiente lavorativo e risponde alle domande che tutti i lettori di shojo si pongono.


Il manga racconta di tre storie di tre coppie ben diverse, che lavorano nella sezione “Emerald”. 
Piena di bonazzi rigorosamente gay. Ma scriverò solo dell'unica che ho letto e visto: “Ritsu Onodera” è un 25enne, scorbutico, entrato nel mondo del lavoro degli adulti che si è fatto traferire alla Emerald, per dimostrare a tutti di essere un bravo editore, ma sorpresa, invece di essere mandato nella sezione libri viene trasferito alla sezione manga, di cui non sa nulla. Qui, incontra il capo-editore Takano Masamune, scorbutico, bello e autoritario, che scopre che Onodera è stato il suo ragazzo alle superiori, di cui era innamorato.
Le storie si baseranno su Takano che tenta in tutti i modi di riconquistare Onodera, che però è inflessibile, traumatizzato ancora da un passato in cui Takano apparentemente gli aveva spezzato il cuore. 


Protagonista: Ritsu Onodera, hmmm, lui è la controparte maschile delle tipiche ragazze degli shojo, che amo definire “zerbini dagli occhi dolci”. Forte di carattere, determinato, troppo simpatico e troppo molestabile.

Le scene di sesso non mancano in questo manga, io preferisco la versione soft dell'anime >_< 
 

Vorrei poter insultare il protagonista perché si fa molestare ad ogni occasione, certo è innamorato e sente boiate come “il cuore che batte forte” e “caldo dove viene toccato” che va anche bene, ma 'farlo' per l'ennesima volta e poi dire di seguito SEMPRE “non è amore”, è una cosa che farebbe innervosire chiunque.

Lui= Takano è un bel tenebroso da 10 e lode, complimenti (pollice in su). Capelli scuri, fisico perfetto (enorme, come sempre nelle storie d'amore, l'altro è sempre due volte più grande del protagonista) e sguardo tagliente dietro 2 occhiali decisamente sexy.

È un terribile tiranno, tipico tsundere, che prende sempre in giro Onodera, ma che mostra il suo lato da innamorato e gentile. È questo che rende i due protagonisti così speciali, sono come reali, hanno tantissime sfaccettature.
Perché leggerlo se non siete amanti degli shonen (boy love)?
Perché è zeppo di bellissime scene romantiche, non ricordo di aver mai letto uno shojo con scene così splendidamente dolci.
Secondo, leggetelo se volete vivere la vita del buon personaggio di Onodera, alle prese con la sezione shojo <3 e immergervi in un mare ricco di risate.

voto: 8+
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