Se
il vostro secondo desiderio fosse quello di trovarvi con quattro
bei fusti con il compito di esaudire
ogni vostro desiderio cosa fareste?
Beh è quello che
succede ad Anis, una ragazzina con problemi a scuola per via del suo
collarino a forma di rosa, un amuleto regalatole dal padre che l'ha
ammonita dicendole che se l'avesse tolto una punizione sarebbe caduta
su di lei.
Ma quando questo
succede, a opera di Ninufa, un piccolo pipistrello parlante, Anis
si ritrova con la sua punizione: 4 bellissimi ragazzi, i
cavalieri della Rosa ( stranissimamente
inseguiti da petali di rosa....)
infatti lei è una
Dominion (una dominatrice) legata a
questi cavalieri da un contratto, il Rosette, Anis gli può evocare,
e loro usano il suo sangue per alimentare i loro poteri.
Il risultato?
Una zuppa: c'è di
tutto e di più:
dalle carte magiche
stile Card Captor Sakura, al cattivo imparentato e con un
difficile rapporto con la protagonista (come in Full Metal Alchemist)
e immancabile è la paladina che salva il mondo:
un po' come se Sailor
Moon si ritrovasse con 4 Milord e lei non avesse nessun potere. Le due pecche che troverete sono:
1) La bidimensionalità
della protagonista: a parte la minigonna
perennemente svolazzante,
Anis non è un
personaggio profondo, è la tipica ragazzina che trovate in
qualsiasi cartone: solare- vivace- ottimista-faro nella notte -
che non si arrende mai.
La sua vita e il suo passato non vengono minimamente indagati e ciliegina sulla torta: non sa fare nulla, al massimo si sacrifica (come l'inutile collega di Vampire Knight di Hino Matsuri)
2)TROPPA GENTE NEL
BRODO: d'accordo, sarà anche un manga
harem, sarà anche probabile che 4 ragazzi bellissimi
possano innamorarsi della stessa persona (poi cosa ci vedano in lei è
tutto da scoprire...)sarà che di uomini
sexy nel manga ne sbuchino come funghi, MA
SONO TROPPI.
È chiaro come il sole
che la mangaka abbia dato più peso ai personaggi maschili, non solo
nei bellissimi disegni ma anche nella costruzione del personaggio, i
4 cavalieri oscurano violentemente la protagonista, l'intreccio della
storia è basato su come si muovono loro e non lei.
La
trama è avvincente e qui ritroviamo un'affinità con la
già citata Hino Matsuri, dalle idee di base fantastiche ma che alla
fine chissà perché non “fruttano”.
E infine cosa
imperdonabile: Anis non è il soggetto della
narrazione ma ne è l'oggetto, invece di mandare avanti la
storia, è la storia che trascina lei.
Voto:
6
e immancabile sbuca il
triangolo... o pentagolo?
(
Adesso che ci penso anche Milord va in giro con le tasche piene di
rose??)
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