Calpestare le rose a piedi nudi
Sumi,
è una ragazza povera, senza genitori con un fratello maggiore della
peggior specie.
Eisuke
fa il gigolò, pieno di debiti, scommettitore accanito e porta a casa
dei piccoli orfanelli come se nulla fosse, ma che Sumi cura e vuol
bene come fossero la sua famiglia.
Un
giorno però, un creditore si fa avanti e minaccia di vendere i suoi
fratellini,
Sumi disperata decide
di vendere il suo corpo
nel quartiere malfamato ma è proprio qui che la sua vita prenderà
una piega... lussuosa:
incontra
Souichirou,
il tipico bello-ricco-arrogante
che la compra e la sposa dietro ad una ragione: infatti solo
in questo modo potrà usufruire del lascito del nonno.
Souichirou
mette subito le mani avanti:
tra loro c'è un contratto, soldi per l'apparenza, non c'è posto per
l'amore.
Tipico
affare a tre: Sumi prova qualcosa per Nozomu: il ricco principe dei
sogni incontrato nella sua vita da povera, dolce e gentile che
ricambia.
A
suo marito sta più che bene, ma non sa che
sarà proprio l'amore di Nozomu il
vero, oscuro problema della storia.
Un manga amabile, da leggere:
1)
Sumi sarà anche uno zerbino con gli
occhi dolci (facilmente
molestabile come quasi tutte le protagoniste degli shojo) ma questa
ingenuità è perdonabile perché lei è piena di ottimi valori e una
bontà d'animo che piegano anche il più scontroso dei personaggi.
2) L'autrice (Rinko Ueda) mette le cose in chiaro: l'amore non è solo buono, ma anche oscuro e malato, le varie liaison dei personaggi mostrano l'aspetto dell'amore che più si teme: la gelosia, soffocante, capace di terminare nel “o mia o di nessun altro”.
3)
Mai credere all'apparenza sembra avvertire il manga: ciò che non
piace non vuol dire che sia cattivo, ciò che piace molto spesso non
è buono...
Begli i disegni, non troppo solitamente zuccherosi.
Personaggi buoni, con un avvincente background.
Non
esente da colpi di scena, a partire dal significato sibillino del
titolo.
Voto: 8 1/2
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