giovedì 20 settembre 2012

Pechino express: liti, viaggi e avventura



 

Cosa non è un reality, un game show o il solito salotto pomeridiano? Pechino express! Una gara a fini benifici, in cui partecipano varie coppie: i promessi sposi, i fidanzati, gli sportivi, le veline (Costanza e Federica), gli attori (Debora Villa e Alessandro Sampaoli) , Andrés Gil e Anastasia Kuzimna freschi vincitori di  “ballando con le stelle” e ecc, il tutto immerso in una sfida: percorrere tot chilometri e arrivare a Pechino ?
Con un “inedito” Emanuele Filiberto di Savoia che finalmente pare abbia trovato un lavoro adatto a lui: il presentatore, in fondo non proprio male. ;-)
Non è solo una gara, ma un test che valuta tutto: dai nervi saldi, alla forza fisica alla sagacia, tutto questo serve ai concorrenti a cui vengono dati solo 1 euro al giorno solo per comprare cibo.
Chi crede che sia un altro reality “avventura” stupido dove i concorrenti vengono messi all’ingrasso con riso e pesci e prendono il sole senza fare nulla al giorno deve ricredersi:
questi avventurieri vitto e alloggio se lo devono scovare (letteralmente) da soli e devono viaggiare a scrocco dato che non possono comprare biglietti e quindi devono fare l’autostop e chiedere, chiedere, chiedere aiuto, se no? A piedi o si rischia di uscire dal gioco.

Ieri il loro lungo viaggio è partito dall’India, ad aspettarli l’afa, le zanzare, la scabbia, l’elettricità va e via, il traffico e la tappa da raggiungere, e le rischieste per il vitto per la notte.
Esilarante vederli in azione, non c’è finzione, nessuno con quei 40 gradi all’ombra avrebbe la forza per fingere, tutti, dai rompiscatole con la parlantina inglese (Costantino della Gherardesca e Barù), alla snob, alle veline che senza trucco sembrano quattordicenni, ai due vecchietti, all’insopportabile coppia “mamma e figlio” (Simona Izzo, Francesco Venditti) ma proprio tutti riescono a diventare degli avventurieri e ospiti, per una notte, di famiglie poverissime che accettano di buon grado di “accudirli” e sfamargli, qualcuno anche di pagargli il biglietto per l’autobus, ma anche di una nazione in cui ovunque ci si trova sa regalare fascino.

 E in tutto questo non si può fare a meno di ricordare i cari vecchi “Turisti per caso”…

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