lunedì 27 febbraio 2012

Chiambretti night: nude, crude e arrestate (?)


 Diciamoci la verità, togliendoci il “politically correct che è dentro di noi: ma chi con un minimo di buon senso, interrompe un programma per far tacere delle FEMEN (peraltro incacchiate nere) in topless, senza pensare alle conseguenze?
Evidentemente qualcuno che è un “pro-femen”, perché da che mondo a mondo, se è vero che oggigiorno per farsi notare vanno bene seni e glutei al vento, è anche tanto vero che per fare più scalpore bisogna interrompere un programma e far venire la guardia di finanza.
È quello che devono aver pensato i produttori di Chiambretti e quello che devono aver pensato i telespettatori, non andiamo a indagare su ciò che è vero o su ciò che si presenta palesemente falso, diciamo solo che il fattaccio al grido di “freedom to protest” è successo all'inizio della messa in onda, un caso? Una scelta premedita?
Togliendoci per un momento il vizio delle domande “voyageriane alla Giacobbo” ci rimangono solo due vie: o in televisione rimaneva da fare solo l'arresto in diretta per tirare su gli ascolti oppure Piero Chiambretti è un show man capace di grande pazienza e che con nonchalance è riuscito a trasformare l'esibito e esagerato (anche troppo) “freedom to protest” delle FEMEN in un coretto delizioso in cornice da stadio.
Ma di via ne abbiamo anche una terza: il nudo e anche qui viene da pensare a dove il mondo è arrivato se per far sentire la propria voce bisogna andare in giro in vesti adamitiche, e strillare con voce acuta alla settimana della moda, anzi dappertutto, salvo poi morire di freddo, ma una cosa balza all'occhio: perché sono solo le donne a spogliarsi per le grandi cause? Malizia togliendo, sarà mica che in fondo la parità dei sessi è solo ancora un mito? Bello da vedere ma introvabile come la tomba di Alessandro?


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