mercoledì 18 giugno 2014

Giù le mani da Venus Angelic e Kotakoti


Sono rimasta davvero colpita da quanto disprezzo c'è per queste ragazze, le living doll. Ma nessuna ragazza qui in Italia ha mai sognato di diventare una bambola? Io personalmente sì.
Ma curiosa di sapere la tendenza qui in Italia, ho provato a Googlare la richiesta
come assomigliare a una bambola” e il massimo che è ho trovato era un tutorial su come fare una bambola voodoo, che prima o poi serve a tutti, ;-) ma non era quello che stavo cercando.
Per esempio, ecco cosa dice l'autrice su un articolo di “comunicazione di genere”: https://comunicazionedigenere.wordpress.com/2012/04/16/venus-ragazzina-living-doll/

Che messaggio comunica una ragazzina come Venus alle sue coetanee, o a quelle ancora più giovani? In tutti questi video che provocano sensazioni miste a  tenerezza e preoccupazione, non ho visto mai la ragazzina esporre un suo pensiero su qualcosa anche solo di banale, si preoccupa piuttosto di imbrattarsi le labbra con granuli colorati di zucchero,  applicarsi a perfezione le extension, per non parlare poi dei suoi occhi esageratamente grandi.




COMMENTI:
Il commento che mi è dispiaciuto di più è di quella di una ragazza che a lettere maiuscole la chiama “fenomeno da baraccone. E non solo in quell'articolo, ma anche in molti altri.
I tre aspetti che saltano fuori dai molti commenti per queste ragazzine sono principalmente :



1) Sono inquietanti= Non direi proprio. Capisco un certo sguardo inorridito verso ragazze e ragazzi come “Justin Jedlica e Valeria Lukanovache spendeno 100. mila dollari per somigliare a Barbie e Ken, e xsonalmente gli trovo inquietanti, ma per casi come Kotakoti e Venus Angelic, tutta questa agitazione mi sembra non poco fuori luogo.

2) Non è un buon modello= C'è una bella differenza qui: queste ragazze non vogliono diventare delle bambole, vogliono assomigliarle. E non vogliono somigliarle in modo perfetto, il fatto che abbiano dei bei tratti è solo un regalo di madre natura.

Cioè: avere una bella pelle, degli occhi grandi, boccoli tra i capelli, vestitini carini e collant in pizzo bianco e cose così insomma. È un'esagerazione dire che ricerchino la perfezione, o addirittura che chiamano a sé frotte di pedofili maniaci. Quelli esistono a prescindere.
Sono troppo magre? Non è detto, on line ci sono blog di splendide lolita plus size carinosissime.
Non ci trovo nulla di pericoloso finché si tratta di trucco e vestiti carini. Tra l'altro le bambole a cui somigliare non sono le Barbie e Bratz, ma sono bambole tipo Licca chan, tutta giapponese, dai tratti moooolto più dolci.


- Living Doll: Venus Angelic e KotaKoti, ma anche Sui Princess(una hime gyaru <3), non hanno le rotelle fuori posto.
Non le trovo agghiaccianti, bisogna guardare i loro video per rendersene conto, la definizione di “bambole viventi” gliel'hanno data i media per fare notizia, se anch'io fossi nata con dei tratti così delicati, farei di tutto per essere più carina possibile: una ragazza bella non vuol dire necessariamente che sia furba o che sia fuori di testa.
2) Dolce dolce: il loro stile è kawaii, con gonne, fiocchetti, abiti costosi Lolita, che è uno stile splendido, fatto di pizzi, sottogonne, boccoli tra i capelli e bellissime stampe (nel Classic Lolita sono a dir poco stupende) e ha delle regole da seguire nell'indosso, ma questo non vuol dire ci nel mondo ci sono frotte di pazze che non sono riuscite a crescere mentalmente.

3) Kotakoti: si sprecano i post che vorrebbero infangarla, cioé photoshop=
s'insinua che ne faccia un uso massiccio perfino nei video.
Anche se fosse? Ognuno a diritto di farlo, non vedo cosa ci sia di male.
Kotakoti è una delle più belle ragazze che abbia mai visto, certo i suoi video la fanno sembrare veramente una bambola (data dalla mancanza di espressione nello sguardo e nella voce ).












È furba grida qualche bacchettone= fossi anch'io una bellezza così, farei di tutto per puntare sul mio corpo, voi? E deve essere bella per forma se no, non sarebbe in giappone a fare da modella, con Tsubasa Masuwaka. Fa bene, non c'è nulla di male.

3)Moda occidentale vs orientale: da noi, qui in Italia, purtroppo la moda giapponese non dilaga. Ciò che lì viene definito “cute, sweet, kawaii”, qui si trasforma semplicemente in
bon ton. Se ci fate caso la nostra e della maggior parte dei paesi occidentale la società verte sulla seduzione, sull'essere provocanti, magrissime, rifattissime, e su quelle orrende foto con le labbra arricciate (il termine tecnico che avevo scovato una volta era “a culo d'oca”;-) ) e tette all'infuori.
Dunque, chi è peggio e chi è decisamente meglio?



Tutti questi commenti sono una gran schifezza, preferisco di gran lunga che le ragazzine di oggi seguano modelli dolci e carini, ma questo non significa che regrediranno allo stato infantile, è solo uno stile, una maniera di vestire.
Splendida è l'affermazione di Venus Angelic:
hopefully i can spread this style because everyone love cute things.”
Altro che ragazzine chee si disegnano tre peni sulla pancia e una freccia che punta verso il basso (aneddoto di un vecchio compagno) e poi postano tutto su facebook.
:-(





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