giovedì 11 agosto 2016

Re: ZERO | anime recensione


 Capita davvero pochissime volte di vedere un’anime talmente soddisfacente e bello da non riuscire più a distogliere lo sguardo. È stato il caso di Attack on Titan, Psycho Pass, Erased e adesso Re: Zero.

TRAMA
Natsuki Subaro, un ragazzo che ama i video game, mentre sta tornando a casa si ritrova improvvisamente in un mondo parallelo. Senza sapere come comportarsi, proverà ad agire assecondando i suggerimenti della sua ampia coscienza sul mondo fantasy e incontrerà Emilia che aiuterà nella sua ricerca. Quello che Subaru non sa ancora è nel mondo fantasy in cui si ritrova sarà la sua morte periodica a muovere la storia.



Il leit motiv di questo anime è certamente la possibilità di viaggiare nel tempo attraverso la morte. Un tema trattato con una drammaticità che aumenta a ogni puntata mentre la trama è inscatolata con maestria e chi guarda si ritrova con la stessa visione di Subaru. Le sottotrame arricchiscono la storia principale grazie a intrecci di nuovi personaggi e alla scoperta e analisi di quegli già conosciuti.


PROTAGONISTA
Il protagonista convince. Con la personalità di un normale ragazzino neet che sta sempre a giocare, vive e subisce questa storia in maniera ingenua, come quasi non se ne renda conto, per poi cercare di conquistare, come ogni buon personaggio la maturità degna di un eroe, senza però cadere nello scontato. Vive il mondo in cui si ritrova con l’ironia di un lettore di fantasy che conosce tutti gli stereotipi e ciò rende ancora più piacevole la visione del suo agghiacciante viaggio.



La possibilità di tornare indietro nel tempo è una delle più affascinanti macchinazioni mentali umane. Quanti di noi vorrebbero tornare indietro nel tempo e cambiare le proprie azioni e dunque il corso degli eventi? A pensarci su da profani si rischierebbe di cadere nella filosofia da quattro soldi,

Un altro anime simile consigliato: Erased


Re: Zero   VOTO: 10

Avvincente.


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