mercoledì 10 ottobre 2012

X Factor: razzismo contro gli antipatici


Che cattiveria a X Factor, anzi razzismo puro contro una categoria incompresa, quale?
Quella degli antipatici.

Fattaccio riguarda le audizioni del programma, in cui si è presentata una 34enne, di bella presenza, esuberante, che dopo un sentito saluto al pubblico ha esordito snocciolando, con quella che è stata definita arroganza,le sue prodezze: il fatto che avesse lavorato a teatro, che avesse una sorta di band, che volesse fare cinema.
D’accordo. Ci sta. Ci sta anche che il pubblico abbia fischiato e gridato vari “buuuu”.

Peccato che nel bel mezzo della sua esibizione (buona) Morgan l’abbia eclatantemente interrotta, propinando come scusa che era un’antipatica, non contento le ha pure detto, in salsa stronzetta,  che se non aveva combinato nulla fino ai suoi 34 anni un motivo c’era.
Anche la Ventura, in salsa finta politically corretc, ha inveito su questa poveretta dandole dell’arrogante e facendo una semi paternale scontatissima sull’umiltà nella vita.

 Ora. C’è chi nasce con i globuli rossi antipatici per cui, ogni cellula del suo corpo viene irrorata dall’antipatia, c’è chi, invece, come quella povera donna, è terribilmente introverso e ciò fa loro tendere  a creare una corazza e usarla come biglietto di visita, perché così si sentono protetti.

Nascondono nella loro finta arroganza la propria timidezza, i propri timori, e lasciano che sia l’antipatia a sondare il terreno, poi molto dopo mostrano chi sono veramente.

Che cattiveria.

Stare su un palco davanti alla gente non significa necessariamente mostrarsi umili, timidi e carini, bisogna mostrarsi come si è e se la propria personalità comprende anche un lato antipatico perché nasconderlo per far piacere gli altri?

Peccato che questa 34enne abbia accettato, sconfitta dalle varie prediche, il consiglio di rimoderarsi, non si può e non si deve accettare di cambiare se stessi perché agli altri non si piace.
Ammetto di essere stata di parte, ma qualunque altro semi finto antipatico lo sarebbe, in fondo nel gruppo di amici c’è la bella, il brutto, il forzuto, il secchione, l’introversa, ma soprattutto costante rimane l’antipatico, senza di lui che divertimento vita sarebbe?

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